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OZZANO MONFERRATO

Il Comune di Ozzano fa parte di un vasto sistema collinare conosciuto come “Monferrato Casalese” che ha come referente storico-culturale la città di Casale.

L’abitato e l’urbanistica sono riconducibili a tre distinti periodi. Il centro storico, le cui origini salgono al XIII secolo, occupa la parte più alta del paese. L’antica porta d’ingresso al borgo si apriva sull’attuale piazzetta titolata al Patrono del Comune, San Giovanni Battista.


Casa Bonaria XV secolo


Questa piazza ha costituito, fino al XIX secolo, luogo di aggregazione e commercio delle merci. Sulla piazza convergono quattro strade, il cui tracciato tortuoso dà accesso alle tipiche abitazioni rurali monferrine. Parte delle abitazioni nelle vie IV Novembre, Sosso e Trento sono integrate nella cinta medioevale.



La visione da via Bianco ci consente di apprezzare come il sistema di difesa sia stato riconvertito ad uso abitativo. Sono visibili una torre di cortina a pianta quadrata in laterizio contigua ad un’abitazione del XVI-XVII secolo con logge su due piani e con decorazione di mattoni a scaletta presenti anche nella torre.



Nella scenografica via Battisti porte, finestre, cantoni di arenaria, logge e cortili formano uno splendido angolo rinascimentale, che conduce, attraverso una scalinata, ad un ameno e suggestivo percorso viario lungo il perimetro esterno

della Chiesa di San Salvatore di origine romanica



e del castello di Casa Visconti del XV secolo.



La seconda fase di urbanizzazione del Comune si è sviluppata nel XIX secolo nella valle ad ovest del borgo, conosciuta fin dal XVIII secolo come Lavello, per la presenza di una fonte paludosa utilizzata dalle donne per lavare i panni.

Quattro gli elementi che hanno concorso a creare le condizioni per urbanizzare l’area. La costruzione nel 1797, da parte delle truppe napoleoniche, dell’attuale strada Provinciale Casale-Torino. La costruzione, nel 1870, di una stazione della linea ferroviaria Cuneo-Mortara. La progressiva crescita demografica della popolazione che il centro storico non era più in grado di accogliere. Le nuove esigenze commerciali della nascente industria cementifera.

Le colline a nord dell’abitato di Lavello, costituito da cascinali detti di San Sebastiano, erano conosciute, fin dal XV secolo, per la presenza di cave di calce.

Nel XIX secolo la scoperta del cemento e la richiesta di laterizi, impose un aumento della produzione con l’apertura di nuove cave e fornaci, ancora presenti sul territorio in un’area di sei km2, come testimonianze di archeologia industriale.

Da vedere gli scenografici stabilimenti Milanese (1918) e Marchino (1906), il Pozzone Cavallera (1910) che fanno parte del percorso “Panorami e Ciminiere”, inserito nel circuito Camminare il Monferrato.
Le intrinseche qualità della marna ozzanese, portarono il Lavello agli onori nazionali, quale territorio pioniere dell’industria cementifera italiana. Sintesi di questo nuovo borgo e della volontà dei suoi abitanti di sentirsi comunità è la Chiesa di San Giuseppe, edificata nel 1912 per espressa volontà della popolazione. Gli abitanti di borgo Lavello passarono dai 200 del 1860 ai 1000 di inizio novecento. Attualmente al Lavello si concentrano gran parte delle attività commerciali, artigianali e industriali del Comune.

L’esigenza da parte della popolazione di poter disporre di un’area per commercializzare i propri prodotti, aveva indotto il Comune, nel 1894, a costruire l’attuale piazza Vittorio Veneto. Le due realtà urbane del Comune, quali centro storico e Lavello, trovarono nel secolo scorso un idoneo collegamento territoriale attraverso l’area di Perbocca, dando così inizio alla terza fase di urbanizzazione. A questo punto, si trattava di migliorare la viabilità per raggiungere la strada Provinciale e la ferrovia. Così, nel 1907, viene costruita l’attuale via Perbocca.

Ma il destino di Perbocca era già stato scritto nel 1901 con la costruzione dell’edificio scolastico, sede attuale dell’Istituto comprensivo C. Vidua.

La sua vocazione ai servizi venne successivamente confermata nel 1925 con l’impianto del campo sportivo e nel 1934 con la scuola materna.

E’ in attesa di essere inaugurata la nuova caserma per l’Arma dei Carabinieri.

–Tratto da ” Ozzano: una pagina di Monferrato” ed. OperO